Percorsi e Itinerari in Friuli Venezia Giulia
Il Friûl Salvadi
MTB Friuli
Diventa socio
9 - 14 Lug 2020
Zona:
Difficoltà fisica:
Difficoltà tecnica:
Carta Tabacco: /
Da dove nasce l'idea
Trovare l'origine del tutto è difficile, è un'idea saltata in testa e realizzata in un attimo. E sì, non ci vuole molto per disegnare un percorso di questo genere nel Friuli Venezia Giulia, una regione dove la Natura vive ancora a modo suo, accanto all'uomo.
Il tracciato giust'appunto è composto da sei tappe lungo l'Alta Pianura Friulana, le Prealpi e le Alpi Carniche fino alle Alpi Giulie. Si viaggia principalmente su strade sterrate o secondarie potendo guardarsi attorno senza la preoccupazione di tenere il bordo della corsia.
Da dove deriva il nome scelto. Parte della spiegazione è già nella prima frase: il Friuli conserva ancora gli ambienti presenti all'interno, numerosi e variegati su tutta l'area. La parola friulana "salvadi" ha come prima traduzione "selvaggio, selvatico", che non è solo relativa agli animali ma anche al modo di fare. Ed è proprio quest'ultimo che rinasce in occasioni come questo viaggio dove muovendosi, dormendo, vivendo dentro la natura il corpo riscopre i suoi sensi e la mente si riapre e ristabilisce cosa è (davvero) importante.
Lo spirito "salvadi" implicherebbe affrontare l'avventura tramite accampamento, girando con bici e tenda. In tal modo si sarebbe svincolati da prenotazioni, limiti di distanze e dislivelli. Così è come è nato il percorso e come è strutturato il tracciato; dall'altro canto, visto il conseguente carico di peso, le tappe sono tutte di lunghezza inferiore ai 50km, con salite ragionevoli e senza tratti particolarmente tecnici, per quanto possibile.
Con piccole modifiche il percorso può essere adeguato a pernottamenti presso strutture.
Di seguito lo sviluppo del percorso composto da 6 tappe:
Tappa | Lunghezza L (km) | Dislivello in salita D+ (m) |
---|---|---|
Giorno 1: Salt – Ragogna | 46 |
600 |
Giorno 2: Ragogna – Val d'Arzino | 37 |
750 |
Giorno 3: Sella Chiampon - Val Resia | 46 |
300 |
Giorno 4: Val Resia - Val Dogna - Val Saisera | 37 |
1200 |
Giorno 5: Val Saisera - Valle di Rio Freddo | 14 |
650 |
Giorno 6: Valle di Rio Freddo - Laghi di Fusine - Tarvisio | 33 |
450 |
Totale | 213 |
3900 |
L'inizio è appena al di fuori di Udine presso il Parco del Torre nel paese di Salt. Si scavalca il torrente per costeggiarlo sull'argine. L'attraversamento di Reana del Rojale porta alla ciclabile Alpe Adria e alla cittadina di Tricesimo, il quale centro viene evitato passando allo sterrato. Nella campagna si costeggiano dal basso i bellissimi centri di Cassacco e Colloredo di Monte Albano ed i loro castelli. Il transito per poche piccole frazioni non fa percepire le distanze tranne all'arrivo a San Daniele del Friuli, oltre il quale si pedala lungo il Lago di Ragogna. Si è quindi all'omonimo monte, il quale viene raggirato per essere scalato dal lato occidentale fino all'arrivo allo spiazzo panoramico sul Tagliamento, il Gemonese e tutta la pedemontana.
Si scende dal colle, si scavalca il fiume della Regione per andare ad affrontare la valle del Torrente Arzino. Entrati e superata la serie di tornanti del paese di Anduins si è all'interno nella vera vallata lungo una strada che domina con la vista il corso d'acqua sottostante. Oltre i ponti sul canalone e terminata la strada secondaria, dal paese di San Francesco segue una parte su statale con vista alla cima del Monte Verzegnis, il riferimento della tappa. Deviando su sterrato si costeggia nuovamente la gola del rio per giungere alle Cascate dell'Arzino. Poco dopo si raggiunge la Sella Chiampon e la stupefacente sorgente del ruscello.
Dalla Sella Chiampon si scende al fondovalle all'interno della Carnia. Oltre Preone un guado ci riporta sul Fiume Tagliamento per raggiungere quindi il Torrente Degano e attraversare la cittadina di Villa Santina. Una bella ciclabile porta velocemente alla città di Tolmezzo, del quale si attraversa il centro per procedere verso le Alpi Giulie. Sempre evitando grosse strade si giunge alla ciclabile Alpe Adria che conduce a Resiutta, dove la si abbandona per entrare in Val Resia puntando all'area di sosta di Povici di Sopra.
Se la scorsa era una giornata di riposo, la quarta tappa permette di consumare quanto risparmiato. Sebbene l'inizio sia traquillo lungo la stupenda Alpe Adria ed il suo tratto più spettacolare con sequenze di gallerie, ponti e cascate, giunti al paese di Dogna si abbandona la ciclovia per iniziare la scalata della Val Dogna. Una strada asfaltata comoda e con pendenza moderata ed uniforme consiste nello sforzo principale della giornata, ripagato dalle viste al gruppo degli Jôfs. Dalla Sella Sompdogna si attraversa passando accanto al Rifugio Grego per scendere quindi in Val Saisera. Terminata la discesa su sentiero si continua lungo una traccia di carrareccia nel greto del torrente fino ai piedi del monte Jôf Fuart.
La tappa più breve del viaggio, ma non la più semplice. Scendendo verso il fondovalle fra foreste e tratti grezzi nel greto ci si aggancia allo sterrato verso il Rifugio Pellarini. Inizialmente moderata, la strada bianca presenta delle rampe che fanno rapidamente prendere quota arrivando al bivio, dove si svolterà verso la Sella Prasnig. Finiscono i tornanti ma non la salita, anzi. Tratti veramente ripidi conducono al crinale, oltre il quale la fatica diminuisce. L'ultima serie di curve per quindi scendere nella Valle di Rio Freddo. Un arco di pareti delle Alpi Giulie attrae lo sguardo durante la discesa e per tutta la serata.
Il finale non può essere da meno visto quanto trascorso finora. Si scende nella Valle di Rio Freddo per proseguire sulla statale sopra il Torrente Slizza, appagando la vista in discesa ma sopratutto sul suo ponte sospeso a Tarvisio. Da lì la ciclabile porta verso il paese di Fusine. Viene abbandonata per passare allo sterrato che farà sbucare fuori sopra il Lago di Fusine Superiore. Si sale ancora un po' per migliorare, per quanto possibile, la vista mozzafiato all'arco dei monti Ponza, Veunza e Mangart. Estasiati si scende ai due laghi e quindi alla valle principale vicino al valico con l'Austria; sempre su ciclabile si ritorna a Tarvisio e alla stazione dei treni di Boscoverde.
Foto e video del tracciato