Percorsi e Itinerari in Friuli Venezia Giulia
Opicina
Gradisca d'Isonzo
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18 Dic 2016
Zona:
Difficoltà fisica:
Difficoltà tecnica:
Carta Tabacco: 47
Percorso, indicazioni, consigli
Durante l'inverno spesso si cambia il tipo di uscite, abbassandosi di quota. Questa ne è un esempio, svolgendosi nel Carso Triestino e Goriziano.
Il Carso è la zona collinare/montana all'estremità Nord del Mare Adriatico e, più nello specifico, del Golfo di Trieste. Presenta diverse caratteristiche anche se la più diffusa e conosciuta è il tipo di roccia che lo compone, facilmente erosibile e per questo memorabile per le diverse forme che assume, principalmente scanalature, antri, doline e grotte.
I tracciati di misto e freeride
Trieste - Piazza Unità - Val Rosandra - Monte Cocusso - Valico di Trebiciano,
Sgonico - Monte Lanaro,
Sagrado - San Michele del Carso - Monte Sei Busi,
San Dorligo - Val Rosandra,
Santa Croce - Gita delle grotte esplorano piccole parti separate di questa zona.
Diversamente il
ConTOUR FVG la percorre interamente, sia lungo la costa durante la
prima giornata,
che lungo la parte interna attraverso la
seconda tappa.
Questo percorso, Opicina - Gradisca d'Isonzo, condivide buonaparte del suo sviluppo con il ConTOUR FVG ed in particolare la seconda tappa: la partenza è presso la stessa località ed i tracciati coincidono fino all'arrivo al ponte sul Fiume Isonzo dal lato opposto alla cittadina di Gradisca d'Isonzo.
Per avere una più accurata descrizione della prima metà di questo tracciato visitare quindi la pagina: ConTOUR FVG - Giorno 2.
La partenza è presso il parcheggio pubblico nella rotonda di Opicina, nelle vicinanze dell'obelisco. Si attraversa la cittadina per poi uscire su asfalto verso il paese di Monrupino. Prima dell'arrivo al suo passo si svolta a sinistra, procedendo sempre su asfalto ma di larghezza ridotta.
Al paese di Monrupino, visto il suo favoloso castello, si procede verso il paese di Repen. Qui si esce dal paese, dall'abitato, per entrare nella Riserva Natura del Monte Lanaro. Si aggira una conca, solitamente pascolata da cavalli, per avvicinansi poi al confine sloveno.
Si abbandona la strada sterrata principale deviando a destra: questa è la deviazione che rappresenta la parte tecnicamente più difficile del tracciato con alcuni tratti di salita su sentiero (poche decine di metri), difficili da realizzare in sella. Questo può essere evitato proseguendo al bivio lungo la strada principale segnata come CAI 24.
Maggiori dettagli nella pagina ConTOUR FVG - Giorno 2.
Con entrambe le scelte si giunge ad una sella a Sud della cima del Monte Lanaro dove si procede in discesa su strada sterrata segnata come CAI 5 e 5a. Si arriva all'asfalto, svoltando a destra e proseguendo per i paesi di Sagrado, Rupinpiccolo, Sgonico e Colludrozza. Altro sterrato accanto ad un simpatico stagno e via per le località di Sales, Samatorza e Ternova su asfalto secondario e sterrato.
Segue un tratto su una strada asfaltata, larga ma poco trafficata, che porta a Precenico e poi Malchina. Segue lo sterrato che aggira a Est il Monte Ermada, portando verso Nord ed aprendo la vista sul Golfo.
Un bel rettilineo sterrato fa passare al di sopra del paese di Medeazza, si resta in quota vedendo dall'alto la Foce del Timavo. Si prosegue nella boscaglia lungo le tracce della Grande Guerra passando per il paese di Iamiano, proseguendo nuovamente lungo quel percorso, salendo nei pressi del Castelliere Vertace, scendendo quindi facendo alcuni tornanti su largo sentiero.
Giusto infondo si ha sulla sinistra il Lago di Pietrarossa, a destra invece, nella direzione in cui si procede, il Lago di Doberdò, curioso per il suo effetto carsico: il bacino non ha nè fiumi immissari nè emissari.
Sull'asfalto si costeggia il lago, arrivando al paese di Doberdò del Lago, dove si ritorna allo sterrato su stradine all'interno del Carso Goriziano. Piccole salite e discese su fondo misto rocce e argilla rossastra portano all'abitato di San Martino del Carso, oltrepassato il quale inizia la discesa verso la pianura a Nord del Carso.
Giunti alla statale si procede a sinistra, arrivando subito al paese di Poggio Terzarmata e Gradisca d'Isonzo.
Inizia allora il ritorno, principalmente su asfalto. Costeggiando il Fiume Isonzo si arriva alla cittadina di Sagrado, dove si procede in direzione Sud passando per il paese di Redipuglia ma soprattutto il suo Cimitero Monumentale degli Invitti: chi morì nella Grande Guerra nelle vie e trincee percorse in precedenza.
Passato Ronghi dei Legionari si svolta a sinistra, oltre la ferrovia, per arrivare al paese di Cave di Selz dove di procede su sterrato evitando la città industriale di Monfalcone.
Lo sterrato è circa pianeggiante e descritto con maggiori dettagli nella pagina ConTOUR FVG - Giorno 1. Passata un maneggio e raggiunto un piccolo piazzale accanto all'autostrada si procede dritti sentiero CAI 81 sul Lago di Sablici, a differenza del ConTOUR che svolta a destra lungo una salita. Il largo sentiero porta al fianco dell'uscita autostradale "Lisert".
Si passa all'asfalto proseguendo sulla statale Costiera verso Trieste. Presso Sistiana la si abbandona prendendo lungo la statale 1, sul Carso alto. Una quasi continua e leggera salita porta nei pressi di Opicina, dove una discesa va a concludere il giro.
Il percorso ha una lunghezza di 91 km con un dislivello positivo di 1250 m, divisi in diverse frazioni e non continui all'andata. Al ritorno da Gradisca d'Isonzo si presenta una quasi continua salita, con pendenza bassa. Il tracciato è principalmente su sterrato all'andata e sull'asfalto al ritorno. Ci sono alcuni tratti di sentiero presso il Monte Lanaro, evitabili come descritto sopra.
Vista la vicinanza al mare il percorso è adatto a tutto l'anno.
MTB Friuli ringrazia Ale per i suggerimenti.
Foto e video del tracciato
La parte su sentiero della Riserva Naturale del Monte Lanaro.
Il tratto è evitabile proseguendo lungo lo sterrato CAI 24 o, prima ancora, lungo l'asfalto.