• 12 Ago 2020

  • Zona: mtb friuli percorsi per bici

  • Difficoltà fisica: mtb friuli percorsi per bici

  • Difficoltà tecnica: mtb friuli percorsi per bici

mtb friuli percorsi per bici

mtb friuli percorsi per bici

Percorso, indicazioni, consigli

Descrizione

La salita è comune al percorso Forni di Sopra - Malga Tartoi - Loc. Varmost, dalla quale pagina viene copiata la prima parte della descrizione.
Nella stessa area si sviluppano i percorsi di Forni di Sopra - Malga Tartoi - Malga Tragonia e Forni di Sopra - Rif. Giaf - Estivo, entrambi in un misto di stradine e sentieri nei boschi, ma senza venire a mancare dei punti panoramici sulla vallata e sulle cime. Una delle migliori di queste è il Monte Pramaggiore, raggiunto in una salita misto di mountain bike ed escursionismo. Novità 2020 lo spettacolare Forni di Sopra - Gravity Park con i suoi pistini Downhill impegnativi e divertenti allo stesso tempo all'interno del comprensorio del Varmost.

La partenza è dalla piazza di Forni di Sopra, subito si entra in un vicolo per prendere la strada verso le Malghe Tartoi e Tragonia. Dei cartelli illustrano già all'inizo a cosa si va incontro, vedi la prima foto.
La prima metà circa della salita è su asfalto e cemento, via chiusa al traffico e con serie di piccoli rettilinei e tornanti che fanno prendere quota in un attimo. Il passaggio fra due grandi stavoli e l'avvicinamento al greto del Torrente Tolina segnano il calmarsi (non la fine) delle rampe. Infatti si prosegue con il corso d'acqua sulla destra, ora quasi sempre su strada bianca. In prossimità di un guado, il tracciato devia a sinistra per superare il torrente tramite due ponti.
Un paio di tratti ancora cementati portano al bivio fra le Malghe Tartoi a Tragonia. Stavolta proseguiamo a sinistra, salendo verso la prima malga. La pendenza ora è o bassa o media: i tratti pendenti sono sempre seguiti da parte tranquille.
All'alzarsi di quota si nota il rarirsi degli abeti; l'ingresso al prato segna anche l'arrivo alla Malga Tartoi.

Poco prima della malga, sulla sinistra inizia un sentiero che attraversa il prato in direzione Ovest. Noi proseguiamo su quello. Un miscuglio fra pezzi larghi e pezzi stretti, fra salite e discese fanno effettuare complessivamente un traverso verso il Varmost. Abbondanti piogge hanno rovinato diversi tratti del sentiero, nonostente questo i pezzi non ciclabili sono pochi e lunghi al massimo qualche metro.
Una bella discesa e traversi esposti fanno girare attorno al Monte Col della Dria, cambiando vallata. Il passaggio accanto ad un praticello lungo uno slalom fra gli alberi segna l'arrivo alla strada per il Varmost.

Si è ora su una strada sterrata ma la pendenza è spaventosa. La lunghezza da percorrere non è molta, il Varmost è già visibile, ma lo sforzo è considerevole. L'abbassarsi della pendenza segna l'arrivo al complesso del Varmost, al congiungimento fra la variante muscolare e la salita in seggiovia.

Alcune centinaia di metri di discesa su una pista da sci portano all'inizio del sentiero 207 verso la Casera Lavazeit.
Il sentiero è composto da traversi e brevi salite così da avere meno di 100m di aumento di quota su uno sviluppo di quasi 2km. Praticamente tutto ciclabile ha spesso una larghezza limitata e alcuni passaggi sono esposti. Quasi totalmente nel bosco in solo alcuni tratti la vista si apre sulla vallata; lo sguardo si estende senza limiti all'arrivo alla Casera Lavazeit dove si vedono a Sud i Monti Cridola, Cima di Monfalcon e Cimacuta e ad Ovest i colossali Monti Antelao e le Tre Cime di Lavaredo.

Inizia quindi la discesa, oltre la casera a sinistra, sempre sul sentiero 207 in direzione del Passo Mauria. Un sentiero stretto scende attraversando il versante per oltrepassare due rigagnoli. Segue una parte ripida nel bosco con passaggi non semplici fra le curve ed i traversi. Allo scendere il sentiero si allarga e facilita lo scorrimento.

Un ponte in legno segnala un attraversamento: un misto di traversi e piccole salite e discese in un 1km e mezzo porta alla località di Sessalas. Il sentiero ha diversi tratti stretti ed esposti ma nulla di diverso rispetto a quanto già percorso. Da ricordarsi di tenere la destra (salita) al bivio durante il traverso.
Si arriva quindi ad un successivo largo sentiero dove, a sinistra in discesa, un cartello MTB segnala l'inizio della seguente discesa: decisamente più facile e fluida delle precedenti. Lo sviluppo è quasi del tutto nel bosco con pochi passaggi nei prati. Un solo passaggio è esposto, il resto di questa discesa è lungo una traccia larga e senza particolari ostacoli.
Un passaggio in alto accanto alla statale segna che subito il sentiero terminerà sbucando sull'asfalto: prestare attenzione!

Si continua la discesa su asfalto verso Forni; il percorso per navigatore dopo circa 2km svolta a destra per abbandonare la statale e procedere su sterrato lungo l'Anello di Forni, riportando al punto di partenza.
Il tragitto ha una lunghezza di 23km con 1200m di dislivello positivo. Salite davvero impegnative e tratti di sentiero non da meno. Percorso consigliato d'estate e non dopo precipitazioni.
La salita può essere quasi del tutto rimossa effettuandola tramite la seggiovia.
MTB Friuli ringrazia Manuel e Ivan per la collaborazione.

L'inizio comune a quasi tutti i percorsi nel fornese.

Buona provo di coraggio per ciò che verrà.

Oltre il cementato e alla fine dello sterrato.

Arrivo alla Malga Tartoi.

Il traverso dal Varmost al Tartoi.

Il tratto più esposto.

Dal sentiero alla carrareccia.

Pendenza indimenticabile.

Oltre il Varmost.

Sentiero per la Casera Lavazeit.

Diversi tratti larghi.

Presenti alcuni passaggi stretti, come nella foto.

Inizio della discesa da Lavazeit.

Sentiero stretto e spesso inclinato.

Esempio di parti nel bosco.

Serie di curve e qualche rettilineo.

Immagine di un passaggio stretto.

Non ci sono parti particolarmente esposte.

Termine della prima discesa.

Traverso in direzione della località Sessalas.

L'attraversamento è per la buona parte nel bosco.

Scatto della parte al di fuori e più esposta.

La discesa successiva, dal Passo Mauria verso Forni di Sopra.

Decisamente più facile e agevole della parte superiore.

La meraviglia del Gruppo della Cima Monfalcon.

Dolomiti Friulane.

Termine della discesa su sentiero.

Successiva scelta fra asfalto e sterrato.